Qualità e futuro della birra agricola in Toscana al centro di un incontro con accademici e imprenditori del settore

Luppoleto

Qualità e futuro della birra agricola al centro di un incontro al Toscana Fair, a Pistoia, il prossimo 30 novembre.

L’evento, nel quale verranno presentati i risultati del progetto QualiBirre, sarà anche l’occasione per parlare dello sviluppo della filiera e del turismo brassicolo a livello regionale.

Alla birra agricola, in rapida ascesa nel comparto delle birre artigianali italiane, è dedicato l’incontro Birra Agricola Toscana. Qualità e diversificazione per le sfide del futuro in programma martedì 30 novembre, dalle 9 alle 13, presso "Toscana Fair” (Via Bonellina, 46) a Pistoia.

L’evento, promosso da alcuni birrifici agricoli regionali in collaborazione con il Dipartimento di Scienze e Tecnologia Agrarie, Alimentari, Ambientali e Forestali dellUniversità degli Studi di Firenze e finanziato dalla Regione Toscana, offre loccasione per dibattere sulle potenzialità di sviluppo della filiera brassicola regionale, considerando con particolare attenzione le capacità produttive e commerciali che i birrifici agricoli dovranno avere per sostenere il confronto su mercati che propongono grandi opportunità ma anche crescenti insidie. Si parlerà, inoltre, di come lo sviluppo di tale filiera possa rappresentare una importante novità non solo per rafforzare l’immagine artigianale di un prodotto locale ma anche per favorire nuove forme di turismo rurale.

Controllo chimico e microbiologico nel processo produttivo, cultura d’impresa, garanzie al consumatore, analisi sensoriale, innovazione, sono solo alcuni dei temi su cui è chiamato a intervenire un panel di accademici e imprenditori. Dopo i saluti istituzionali di Stefania Saccardi e Gennaro Giliberti, rispettivamente vicepresidente e responsabile delle Produzioni agricole vegetali e zootecniche della Regione Toscana, spetterà a Silvio Menghini (DAGRI) presentare il progetto QualiBirre (qualibirre.it), portato avanti dal 2017 da un gruppo di birrifici agricoli toscani, spin off universitari, ricercatori ed esperti del settore per implementare le competenze tecniche ed economiche di chi produce birra agricola.

La parola passerà, quindi, a Lisa Granchi (DAGRI), Damiano Barbato, Simona Guerrini e Silvia Mangani (Food Micro Team) per un focus sul “Manuale delle buone pratiche” che raccoglie i risultati delle attività svolte in questi anni di formazione proponendosi quale protocollo operativo per innovare il processo di produzione, conservazione e marketing. Il volume, che verrà distribuito a tutti i presenti, evidenzia la necessità di sviluppare nelle aziende un articolato sistema di controlli chimici e microbiologici, arrivando sensorialmente a ottenere un prodotto non solo privo di difetti percepibili, ma anche ben riconoscibile e rispondente alle aspettative dei consumatori. Di questo parlerà nel dettaglio Caterina Dinnella (DAGRI).

Conclude questa prima parte di lavori una riflessione di Silvio Menghini sulla sostenibilità economica tra innovazione e diversificazione multifunzionale.

Alle ore 11 i riflettori saranno tutti per i birrifici partners del progetto - Società Agricola Opificio Birrario, Cooperativa Agricola La Diana, Azienda Corzano, Birrificio la Stecciaia - che si confronteranno in una tavola rotonda sulle opportunità e complessità di carattere distributivo e di posizionamento a fronte della crescente domanda e di una concorrenza sempre più forte. Per una migliore comprensione del fenomeno, inquadrato anche nella sua dimensione nazionale, è stato invitato Vittorio Ferraris, presidente Unionbirrai, l’associazione che riunisce produttori, distributori, publican e consumatori di birra artigianale italiana.

Informazioni e prenotazioni: info@qualibirre.it

Fonte Comunicato Stampa

Novembre 2022