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Eku 28
Per una volta dimenticate
le sorsate piene e dissetanti, tipiche delle birre bionde, e preparatevi a
un'esperienza intensa e molto alcolica! Da centellinare con attenzione e
lentezza. Con i suoi 11,6 gradi,
EKU 28 è una delle birre più
forti del mondo.
Tutto merito della
lavorazione che prevede ben nove mesi di stagionatura e del breve periodo di
refrigerazione. Ma andiamo a conoscere da vicino questa "forza della
natura".
EKU 28 è una
dopplebock di colore dorato
(i puristi lo definiscono ambrato scarico). Versandola non produce quasi
schiuma, perché la gradazione alcolica ne inibisce la formazione. Al naso
propone un
aroma di frutta matura e di spezie, contaminato ovviamente dall'alcol.
Ed è sempre l'alcool che la fa da padrone al momento della degustazione.
Ma appena
ci si abitua al gusto liquoroso, ecco prorompere
la dolcezza del malto e la
nota piacevolmente amara del luppolo.
La persistenza in bocca è molto prolungata e decisamente appagante. EKU
28 va servita alla temperatura di 14/15° C, possibilmente nel balloon,
il calice sferico e con imboccatura più stretta per ritardare la
dispersione degli aromi. |
Con una birra così
liquorosa e aromatica
è difficile suggerire un
abbinamento.
Alcuni indicano nel patè di fegato o nell’arrosto di maiale la soluzione.
Altri le carni rosse e la selvaggina. Altri ancora l’aringa affumicata su
crostini di pane di segale imburrati.
Ma con tutta probabilità,
l’abbinamento ideale è con se stessa. Da classica birra da meditazione,
insomma.
Una vera curiosità.
EKU 28 è l’acronimo di
Erste Klumacher Union,
il nome della birreria produttrice, fondata nel 1872 a Kulmbacher, una
cittadina bavarese a nord di Norimberga. La sigla 28, che molti confondono
con la gradazione alcolica (forse non gli bastano i 11,6 gradi effettivi!),
si riferisce alla percentuale di zuccheri (il 28%) presenti nel mosto prima
della fermentazione. |