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Fonte http://www.despar.it

Eku 28

Per una volta dimenticate le sorsate piene e dissetanti, tipiche delle birre bionde, e preparatevi a un'esperienza intensa e molto alcolica! Da centellinare con attenzione e lentezza. Con i suoi 11,6 gradi, EKU 28 è una delle birre più forti del mondo.

Tutto merito della lavorazione che prevede ben nove mesi di stagionatura e del breve periodo di refrigerazione. Ma andiamo a conoscere da vicino questa "forza della natura".
EKU 28 è una dopplebock di colore dorato (i puristi lo definiscono ambrato scarico). Versandola non produce quasi schiuma, perché la gradazione alcolica ne inibisce la formazione. Al naso propone un aroma di frutta matura e di spezie, contaminato ovviamente dall'alcol. Ed è sempre l'alcool che la fa da padrone al momento della degustazione.

Ma appena ci si abitua al gusto liquoroso, ecco prorompere la dolcezza del malto e la nota piacevolmente amara del luppolo. La persistenza in bocca è molto prolungata e decisamente appagante. EKU 28 va servita alla temperatura di 14/15° C, possibilmente nel balloon, il calice sferico e con imboccatura più stretta per ritardare la dispersione degli aromi.

Con una birra così liquorosa e aromatica è difficile suggerire un abbinamento. Alcuni indicano nel patè di fegato o nell’arrosto di maiale la soluzione. Altri le carni rosse e la selvaggina. Altri ancora l’aringa affumicata su crostini di pane di segale imburrati. Ma con tutta probabilità, l’abbinamento ideale è con se stessa. Da classica birra da meditazione, insomma.

Una vera curiosità.
EKU 28 è l’acronimo di
Erste Klumacher Union, il nome della birreria produttrice, fondata nel 1872 a Kulmbacher, una cittadina bavarese a nord di Norimberga. La sigla 28, che molti confondono con la gradazione alcolica (forse non gli bastano i 11,6 gradi effettivi!), si riferisce alla percentuale di zuccheri (il 28%) presenti nel mosto prima della fermentazione.

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