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Paulaner La Weissbier dei monaci Nel 1634 alcuni monaci italiani dell'ordine di San Francesco da Paola furono ospitati nel monastero di Neudeck, sul fiume Au, dove iniziarono a produrre una birra scura e forte, che secondo le loro intenzioni doveva essere "il pane" per sostenersi durante il periodo quaresimale. Ma il risultato raggiunto fu così eccellente che nel 1780 la Corte di Baviera concesse ai monaci di vendere la birra, avviando una vera e propria attività. Nacque così la Paulaner Brauerei. Oggi la più grande birreria di Monaco. Delle molte specialità della Paulaner Brauerei, questa Hefe-Weissbier si distingue per la facile beva e il piacevolissimo effetto dissetante. Il suo stile (weizen) è dichiarato a chiare lettere sull'etichetta: torbida naturale. Infatti i lieviti in sospensione la rendono ambrata e conferiscono riflessi tendenti al rosso al suo colore giallo paglierino. Versandola nel Weizenebeker, l'apposito calice alto, Paulaner Hefe-Weissbier sprigiona una schiuma non troppo esuberante e dalla consistenza compatta. Una "barriera bianca" che non riesce a trattenere l’intensità dell'aroma, composto da profumi freschi e floreali, con l’immancabile, forte nota di lievito. Assaporandola si coglie la deliziosa fragranza del grano (il tipico gusto del pane fresco e fragrante), ammorbidita da note di frutta matura. Nell'insieme, un sapore pieno, rotondo ed equilibrato.
La Paulaner Brauerei vanta ben tre cambi di nome. Infatti i monaci ospitati nel monastero di Neudeck dettero il nome di Salvator alla loro birra. Ma l'esercito francese, comandato da Napoleone, quando invase la Baviera requisì la birreria per poi venderla ad un privato che la chiamò Paulaner-Salvator-Thomasbraü. In seguito sintetizzato in Paulaner Brauerei. Ciò che viceversa non è mai cambiato è il processo di birrificazione. Sempre tradizionale e sempre rispettoso dell'Editto sulla purezza della birra, il Reinheitsgebot, promulgato nel 1516. |
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