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La storia mitologica della birra


 

Concentrandoci su riflessioni più profonde che ci affretteremo ad intraprendere, come ogni filosofo o intellettuale che si interessi di filosofia cominceremo dalle tipiche domande fondamentali: Da dove viene la birra, cos'è e perché e dove sta andando la birra. Dunque, cercando di trovare una risposta al primo quesito, diciamo che l'unica spiegazione che riusciamo a darci è mitologica.
Una volta, al di fuori del tempo, all'interno del grande palazzo degli dei, si discuteva su cosa bere a cena, cercando una bevanda che si adattasse pienamente alle esigenze del cibo servito. Ognuno proponeva cose diverse, una dea globalizzata la coca colis, un'altra no logo il chinottum, un dio che rimpiangeva l'infanzia la fantasis, un altro con problemi intestinali urlava all'utilizzo della spritibus. Gli dei immortali che tutto sapevano però, non riuscivano a trovarsi d'accordo. Poi, ad un tratto, alla seconda portata della cena, si intravide un'ombra possente stanziarsi sul tavolo dei conviviali. E quindi la figura del dio Brunn si presentò completamente alla vista degli dei che sempre sono. Brunn, figlio di Dorotha e Lucus, era un dio giovane e irresponsabile, ma dalle grandi illuminazioni spirituali e materiali. Intimo amico del dio Tacco, si presentava ora con una risposta al quesito degli dei. Alzando la mano sinistra parlò Brunn dal tasso alcolico elevato: "Oh dei (hic!) porto una risoluzione a tutti i vostri problemi. In questi lunghi anni ho a lungo vagato, e conosciuto terre lontane e inesplorate, e in una di queste ho rubato la bevanda dalla bionda chioma. Subito amore mi colse per lei (hic), e non potei fare a meno di unirla a me. Tutto mi porta a pensarla come accompagnatrice dei migliori pasti, di più ancora dei pasti regali degli dei. Ma ecco, non tremate d'impazienza, mi accingo a presentarvela in tutto il suo chiaro splendore(hic). La battezzai in un fiume di malto e il suo nome fu, consigliatomi dal profondo dello stomaco: Birra." E così dicendo l'imponente Brunn sfoderò dalla saccoccia un boccale straboccante di quel liquido biondo quasi divino. Il dio dall'intestino greve disse apprensivo: "Oh Brunn dal tasso alcolico elevato, dimostraci tu stesso quanto la bevanda divina da te scoperta possa essere adatta a risolvere i nostri problemi, siediti tra noi, e offrici la Birra dal tuo boccale, in un simposio celeste e degno del gusto degli dei".  Parlò così, e Brunn si sedette alla cerchia degli dei, e la Birra a poco a poco rubò gli animi divini, e il convivio si concluse in urla di approvazione per la nuova bionda bevanda, e in esaltazioni alcoliche. Da quel giorno gli dei furono sempre sbronzi, in compagnia della Birra, e ciò permise loro di creare l'Uomo.
Gli uomini, esseri sciapi e mortali, vissero sulla Terra, e veneravano gli dei celesti. Per lunghi anni gli uomini furono costretti ad osservare nelle arti figurative degli dei felici che alzavano nei simposi boccali pieni fino all'orlo di un invitante liquido chiaro. Gli uomini si chiedevano malinconici cosa mai fosse quella bevanda.
Così un giorno, il versatile dio Prometilico, mentre osservava gli umani vivere in terra, notò la gran curiosità e malinconia che essi provavano per la Birra. E dunque Prometilico ebbe pietà del vivere così triste e malinconico dell' uomo, e decise di portargli il liquido regale. Egli rubò il biondo succo dalla reggia degli dei, e lo fece conoscere all'uomo, che da quel giorno poté consumare i pasti con più felicità e leggerezza di cuore. Ma gli dei vennero a conoscenza dell'inganno di Prometilico, e decisero all'unanimità di punirlo terribilmente. Il padre degli dei, colui che più era attaccato alla Birra, decretò che ogni volta che Prometilico osasse avvicinarsi a un boccale di bionda bevanda, questa stessa si tramutasse in coca colis. Visse così Prometilico in perenne desiderio senza speranza.
Ma ciò che conta è che grazie al sacrificio dell'eroico Prometilico l'uomo poté conoscere la Birra, la sublime bevanda degli dei.



Dalla mente di Giacomo (  L'impersonificazione umana del Dio Brunn )

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