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Intervista con Agostino Arioli

Birrificio Italiano

www.birrificio.it

Tel: 031/895450

Lurago Marinone (CO)

 

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Intervista con Agostino Arioli, Birrificio Italiano

Via Castello, 51

Lurago Marinone (CO)

Tel  031/895450

www.birrificio.it


parte prima

parte seconda

Intervista realizzata con Agostino Arioli durante il Salone del Gusto 2004


Brewpub. Producono birre a bassa fermentazione. Le più note sono forse la Tipopils, una pilsener di ottimo livello (credo la migliore in Italia) e la Amber Shock maturata in bottiglia (molto intensa e davvero notevole). Ma la gamma di birre e' ampia e in evoluzione, conviene controllare il suo sito interessante ed informativo. Da notare che e' uno dei pochi locali in cui la cucina non si limita a panini e tavola fredda, tanto che e' stato inserito nella Guida Osterie della Slowfood. Propone la Cinnamon bitter ale rossa speziata (5,8°), una Amber Shock ambrata doppio malto bassa fermentazione (7°), una Weizen fermentazione mista (5°), una Bibock ambrata doppio malto (6,2°), una Cassissona spumante ambrata doppio malto (6,5°). Inoltre la la Fleurette speziata frumento (3,5°), la negra doppio malto nera (6,5°), la Prima scura doppio malto bassa fermentazione (6°), la Tipopils pils (5,2°) e la Vudù Weizen scura (5,5°).


Risponde Agostino Arioli

Anche tu come altre microbirrerie hai partecipato a Pianeta Birra. In questi anni hai visto probabilmente un'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali?

Diciamo che sicuramente viene dato sempre più spazio alle specialità ed alle birre artigianali. Di cultura birraria faccio fatica a parlare perché ho l'impressione che ci troviamo ancora in una fase preistorica. A volte sembra che da una subcultura della "birretta bionda" stiamo passando ad una subcultura della "doppio malto (se possibile belga)". Da bibita a bevanda da meditazione da sorseggiare con attenzione chiacchierando con gli amici del club di turno tipo Papillon, Slow Food, etc, etc. Cazzate, dal mio punto di vista ! La birra è bevanda popolare che come valore aggiunto ha la freschezza, la leggerezza e la varietà. La birra si beve, non si degusta e un assaggio valido di una birra dovrebbe prevedere l'assunzione di almeno due litri della stessa.

Ti avranno tante volte chiesto perché hai scelto di creare il Birrificio Italiano, cosa ti ha spinto a farlo e come è nato in te il germe, il noto germe della birra. Noi vogliamo farti una domanda un pò diversa, forse un pò cattiva, ti sei mai pentito in questi anni della scelta imprenditoriale che hai fatto?

Si, quando vedo che la gente non vuole vedere! Non vogliono assaggiare nuove birre, non sono aperti a nuove proposte e soprattutto vorrebbero tutti birre dolci senza luppolo. Essendo un cultore del luppolo, mi sento spesso di avere fatto la scelta sbagliata. Sarebbe stato meglio continuare come Domozimurgo facendomi semplicemente le birre che amo di più.

Foto al Birrificio Italiano

Kuaska tra Stefano e Agostino Arioli

A Lurago Marinone (CO) avete la possibilità di fornire ai vostri clienti la birra che voi stessi realizzate, ma avete anche fatto la scelta di distribuire i vostri prodotti ai locali della vostra zona?

Distribuiamo pochissima birra a Milano e Como.

Vi preoccupate di realizzare dei corsi di formazione per coloro che poi distribuiscono la vostra birra nei locali, ovvero vi preoccupate del mondo col quale la spillano, la conservano, la servono ai tavoli, e quindi temperatura di servizio e gestione dei bicchieri?

La distribuzione la facciamo noi direttamente e quindi si creano le occasioni per parlare con il cliente e per infondergli un minimo di conoscenza e di amore per la birra artigianale.

Puoi parlarci di qualche abbinamento gastronomico che proponi nel tuo Brewpub, e soprattutto come nasce un abbinamento gastronomico con le tue birre?

Gli abbinamenti gastronomici che nascono da una ricerca sono pochi. Nel caso del Birrificio Italiano ci sono le birre base (Tipopils e Bibock) che garantiscono un ottima e vasta gamma di abbinamenti con i nostri piatti e in generale con tutta la cucina. Cassissona e Puzzone di Moena, Prima e cioccolato, Weizen e sigari toscani, Fleurette e frutta estiva, Extra Hop e mattonella Piemontese, Amber Shock e zabaione e altri pochi abbinamenti nascono invece da ricerche particolari e da birre particolari, quando in un locale come il nostro dove si fa cucina alla e per la birra, si vuole dare il massimo input gustativo al cliente. A volte gli abbinamenti nascono da ricerche ed abitudini personali mie o di amici, parenti e  collaboratori. Comunque sia, ritengo che una teoria degli abbinamenti in realtà non esista e non possa esistere. Spesso si tratta di esercizi di stile divertenti e stimolanti per chi li fa ma non possono essere assunti come valori assoluti. La cosa migliore è bere birre trasversali e "facili" a tutto pasto e lasciare gli abbinamenti speciali come quelli sopra descritti, ad occasioni speciali. Se si vuole veramente apprezzare una birra è meglio berla fuori pasto abbinandole al massimo uno stuzzichino.  

Ti avranno già chiesto quale delle tue birre va per la maggiore, noi ti chiediamo quale tra le tue birre non riscuote il successo che speravi, e secondo te per quale motivo? 

Da buon padre di famiglia desidero sempre il più grande successo per le mie creature ma spesso non succede. Ormai ho capito che se ci si stacca troppo dal gusto standard, ci vuole tempo prima che una birra venga riconosciuta ed apprezzata. Spesso i più impastoiati sono proprio quelli che si considerano esperti mentre persone che si avvicinano per la prima volta alla birra artigianale sono generalmente più aperte e colgono il prodotto per quello che è, in maniera oggettiva. In questo senso si deve dire che spesso è molto meglio essere ignoranti che avere quel po' di cultura che ti da solo limiti e ti impedisce di volare alto e libero. Il settarismo e l'estremismo che spesso si leggono anche su hobbybirra.it sono spesso legati a questo problema: tendiamo a far diventare punti fermi le cose che sappiamo e così ci fottiamo la possibilità di imparare in modo libero ed originale, personale. In questo momento mi rammarico per la Cinnamon Bitter Ale, tra poco mi rammaricherò per Fleurette e spesso mi rammarico per la Cassissona.  VùDù funziona molto bene perché è una Weizen e Extra Hop perché è una pils, la Fleurette che cos'è?

La Weizen

La birra artigianale ha un problema di fondo, che è legato alla sua distribuzione. Di per sé non dovrebbe essere un problema, anzi un vantaggio. Ma avete intenzione di proporre in futuro birre rifermentate, che possono essere distribuite più facilmente e raggiungere zone periferiche come la Sicilia?

Non esiste una relazione così stretta tra rifermentazione e stabilità. Quest'ultima dipende molto anche dai lieviti, dalla gradazione, dalla attenuazione, dalla acidità,  dal contenuto di luppolo e altro. Non mi interessa modificare il mio modo di fare birra per poter raggiungere la Sicilia o New York. La Cassissona, lager rifermentata viaggia bene e invecchia benissimo ma ciò nonostante non la mando a New York nonostante notevoli insistenze.

Si dice che in Italia ci sia un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sé positivo, ma secondo il tuo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo?

Ahimè, molti artigiani cercano di clonare la Beck's senza rendersi conto che non riusciranno mai a farla meglio di chi la fa e soprattutto a prezzi competitivi. Altri artigiani sono fautori del "famolo strano" ma ... in medio stat virtus !! La difficoltà di produrre una birra di qualità costante e con stabilità corrispondente alla data di consumazione indicata continua ad essere molto sottovalutata ed i risultati purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.

Sai che il nostro portale si preoccupa di informare i suoi lettori dei benefici che questa bevanda possiede. E non ci riferiamo solo al basso contenuto calorico, ma anche alle ricerche di settore, che ne segnalerebbe delle virtù molto interessanti. Faccio anche a te una domanda a cui teniamo. In Spagna, che attualmente ha un consumo maggiore dell'Italia, è stato creato un Centro di Informazione Birra e Salute. Secondo te sarebbe possibile invenstire in tal senso anche in Italia, ovvero rendendo i consumatori molto più consapevole degli effetti benefici che ha questa bevanda, mettendo in risalto anche l'aspetto del consumo moderato e consapevole?

Questi aspetti non mi interessano se non marginalissimamente.

Abbiamo avuto la possibilità di ammirare in un video realizzato al Gambero Rosso Channel il bicchiere della Cassissona. Davvero interessante la forma di quel bicchiere, credo ricercata e voluta. Quanto importante consideri questo aspetto, ovvero la scelta del bicchiere corretto per esaltare le qualità della tua bevanda?

La forma e la volumetria di quel bicchiere erano quanto di più vicino a quello che cercavo per la Cassissona. Quel bicchiere è in realtà un vaso da fiori prodotto da Ikea (icona della globalizzazione, sigh!). Il bicchiere è fondamentale per esaltare la birra sia da un punto di vista oggettivo del gusto che da un punto di vista estetico e culturale.

Il bicchiere della Prima

In passato abbiamo letto di un intervento che riguardava l'isterismi igienico di alcune istituzioni. Con UnionBirrai che passi state conducendo per poter alleggerire il peso di questi vincoli, che spesso fanno ritardare l'apertura di nuovi microbirrifici?

No, non abbiamo per ora energie sufficienti.

Hai in mente per il futuro prossimo qualche nuova creazione, o qualche specialità, che vuoi anticiparci?

Stiamo lavorando ad una birra chiara a gradazione alta. Non sarà della serie Beck's ma nemmeno della serie "famolo strano". Non ho niente da raccontare in proposito, non ci sono aneddoti né rivelazioni sorprendenti; io, Maurizio e Giulio stiamo lavorando con calma per raggiungere carattere, equilibrio e massima soddisfazione del gusto.

In poche parole, la strada che sta percorrendo l'Italia per la birra artigianale, è corretta oppure bisognerebbe dare una svolta più concreto alla diffusione della cultura birraria?

Ci vorrebbero più energie per poter forzare un po' la mano agli artigiani sugli aspetti qualitativi e per creare la cultura della birra artigianale italiana (molti "esperti" sono marcatamente esterofili). Vorrei che la differenza tra birra industriale e birre artigianali fosse più chiara e netta perché si tratta di due prodotti radicalmente diversi.

 

Marzo 2004

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