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Vino e Birra sempre, ma a basse dosi proteggono dall'infarto
 

 

Che bere qualche bicchiere di vino o di birra faccia bene alla salute e al cuore e' cosa nota. Un nuovo studio 'targato' Usa, ha però rivelato che per allontanare i rischi di infarto e migliorare le condizioni generali di salute bisogna bere tre quattro volte a settimana, ma farlo con regolarità. E la 'ricetta' vale soprattutto per gli uomini. I ricercatori dell'Harvard School of Public Health, a Boston, sostengono infatti, dalle pagine del New England Journal of Medicine, che in questo modo si riduce del 35% il rischio di un attacco cardiaco, e aumentano anche i livelli di colesterolo buono (HDL). Una scoperta che arriva dopo aver tenuto sotto controllo, per 12 anni, 40 mila uomini che non avevano rinunciato a vino, bianco o rosso, birra o liquori. Gli effetti principali di una costante e moderata quantità di alcol si vedono soprattutto nelle vene e nelle arterie: i bicchierini, infatti, ''aiutano a innestare il meccanismo che abbatte il livello di zuccheri nel sangue, riducendo quindi anche i rischi di trombi e occlusioni, anticamera dell'infarto'', riferisce uno degli scienziati, Kenneth Mukamal che però precisa: ''questa scoperta non significa che i medici devono 'istigare' i loro pazienti uomini a bere. Bisogna invece - aggiunge - iniziare a considerare questo aspetto, mettendolo sul piatto della bilancia insieme agli altri effetti dell'alcol, quelli negativi per la salute, e alle abitudini di vita e alla storia familiare del soggetto''. Per i ricercatori bisogna quindi mediare i risultati di questo studio con gli altri fattori, tra cui non va dimenticata l'eventuale predisposizione familiare ad alcune malattie come quelle del fegato, o, per esempio, la necessità di mettersi spesso alla guida di un veicolo. ''In ogni caso - conclude Alison Shaw, ricercatrice della British Heart Foundation - l'unico modo certo per allontanare il rischio di malattie cardiache a lungo termine e' quello di smettere di fumare, fare esercizio fisico e ridurre l'assunzione di grassi saturi''.

 

Fonte Italia Salute

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