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www.ecobrewtech.com

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Risponde alla nostra intervista il Sig. F. Aversa.

Ecco le domande

Se vi siete recati in passato a Pianeta Birra (Rimini), che opinione vi siete fatti dell'evoluzione di questo appuntamento. Secondo il tuo parere, l'evoluzione che ha raggiunto, va nella direzione di una concreta diffusione della cultura birraria o si sta sempre più appiattendo verso i grandi colossi multinazionali? 

Siamo stati i primi produttori di impianti ad esporre a Rimini (1995) e sicuramente in 10 anni la fiera ha subito diversi cambiamenti. Non è esattamente una fiera dedicata alla birra artigianale ed alle tecnologie per la sua produzione ma per il momento è l'unica in Italia anche se molto influenzata dalle politiche delle grosse multinazionali. Bisogna comunque dire che, per chi è interessato ad avvicinarsi per la prima volta a questo settore, questa fiera può essere interessante.

Conoscete eventi tipo il Salone del Gusto (ogni due anni a Torino), Cheese (ogni due anni a Bra (CN)), Expogusto a Milano? Avete intenzione di parteciparvi come espositori nei prossimi anni?

Non abbiamo ancora preso in considerazione una nostra partecipazione a tali eventi anche se sappiamo che stanno diventando molto interessanti per i produttori artigianali.

Come è nata in voi l’interesse per questo settore?   

Siamo un gruppo  che lavora nel campo della birra dal 1966, sia come produttori di impianti che come produttori di birre di qualità. Personalmente ho iniziato a fare cotte di birra nel 1989.

In quali birrifici artigianali sono presenti i vostri impianti?

Abbiamo installato molti impianti in Italia, circa una trentina, in molti altri sono presenti nostri serbatoi o nostre macchine per il confezionamento o la filtrazione.

Quali birrifici stanno per aprire coi vostri impianti?

Prossimamente apriranno 2 birrifici in Toscana, 1 in Piemonte, 1 in friuli ed 1 in Veneto.

Che tipo di supporto fornite ai vostri clienti?

Grazie alla nostra esperienza diretta come produttori di birra siamo in grado di fornire tutta l'assistenza e la consulenza necessarie a chi intraprende questa attività cercando la qualità e la tipicità del prodotto. Con questo intendo dire che non ci limitiamo a fornire solo le ricette base per fare le solite "chiara, rossa e weizen" come purtroppo si vede sovente in qualche microbirrificio ma offriamo ai nostri clienti la possibilità di produrre qualsiasi tipo di birra. 

Per i clienti un po’ a corto di informazioni sulle techiche birrarie, fornite strumenti di formazione?

Certamente. A parte il fatto che da anni collaboriamo con l'Università di Udine nell'organizzazione dei loro famosi corsi di formazione, da quest'anno (2006) sarà funzionante un nostro impianto pilota per la formazione e l'aggiornamento di tutti i nostri clienti.

Vi avvalete del contributo di docenti o mastri birrai che operano in loco o presso la vostra sede?

Come dicevo prima, grazie alla nostra esperienza nel settore abbiamo nostro personale interno che si occupa di tecnologie della produzione e che interviene direttamente nel rapporto con i nostri clienti. Non abbiamo mai avuto la necessità di rivolgerci a birrai "free-lance" dai quali non avevamo sufficienti garanzie. 

Che tipo di novità avete in mente per il futuro?

Abbiamo in progetto alcuni impianti e macchine di dimensioni particolari per ampliare la nostra gamma ma soprattutto stiamo lavorando per far sì che tutto il settore possa evolversi positivamente e puntare sempre più alla qualità del prodotto. 

Il vostro mercato si esaurisce con l’Italia o vi rivolgete anche a tutta Europa?

Lavoriamo in tutta l'Europa ma non solo, il nostro gruppo ha diverse sedi nel continente americano ed è rappresentato in vari Stati dell'africa e dell'Asia.

Si dice che in Italia ci sia oltre un centinaio di microbirrerie e brewpub. Il fenomeno è sicuramente in crescita, ed è probabilmente un segnale di malessere nei confronti dell'appiattimento del gusto di alcune birre industriali. Il trend che si sta assestando è di per sè positivo, ma secondo il suo parere, verso quale crescita (non soltanto economica) si sta giungendo? 

Perchè il trend continui ad essere positivo la crescita del numero delle microbirrerie dovrà andare di pari passo con il miglioramento della qualità e varietà dei prodotti offerti. Sicuramente questo farà da traino per tutto il settore birrario.

Cosa ne pensa del mondo birrario artigianale, ovvero del modo col quale si sta procedendo, le scelte che si sono fatte in passato e se ha delle proposte per rendere i consumatori più consapevoli delle differenze radicali che esistono tra birra industriale e artigianale.

Il mondo birrario artigianale, in Italia, sta lavorando bene anche se manca ancora l'affiatamento e l'organizzazione per creare effettivamente un "mondo birrario italiano", fino ad ora abbiamo assistito all'exploit di alcuni singoli che davanti al consumatore hanno fatto un pò "l'immagine di tutti". Prima ancora che l'acculturamento dei consumatori occorrerà lavorare sulle prestazioni dei produttori che in alcuni casi dimostrano forse poca disponibilità a mettersi in gioco con la dovuta umiltà. Sicuramente questo è dovuto, in parte, anche ad alcuni costruttori d'impianti che, con faciloneria,  molto spesso sottovalutano aspetti che per il futuro produttore di birra saranno fondamentali. Per quanto riguarda le differenze tra birre industriali e birre artigianali, se da un lato è vero che occorre spiegare al consumatore i vantaggi di un prodotto fresco e non trattato, dall'altro è altrettanto vero che potrà sempre capitare di assaggiare delle buone birre industriali e delle cattive birre artigianali.

Febbraio 2006


Durante Pianeta Birra 2006 è stata realizzata da Odeon TV durante il programma "con i Piedi per Terra" un intervista a Mario Criveller della Criveller Company che nel mercato europeo opera con il marchio Eco Brew Tech

 

Circa 16 MB - Durata 2 minuti

Il formato video è *.wmv leggibile con Windows Media Player

Data: Febbraio 2006

Luogo: Pianeta Birra (Rimini)

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